Sciopero della Vigilanza Atac


Un effetto collaterale della profonda crisi in cui versa Atac, è la crisi dell'indotto. Tra le aziende che non vengono pagate ci sono anche quelle che forniscono vigilanza, che a loro volta non pagano i dipendenti. E questi ultimi fanno sciopero. Vediamo quando e le possibili conseguenze



Un effetto collaterale della profonda crisi in cui versa Atac, è la crisi dell'indotto, ovvero tutte quelle aziende che forniscono servizi ad Atac.

Abbiamo gia avuto modo di parlare di Corpa che da qualche giorno non rimorchia più gli autobus rotti per Roma, ora vediamo le altre.

Tra le aziende che non vengono pagate ci sono anche quelle che forniscono vigilanza, che a loro volta non pagano i dipendenti. E questi ultimi faranno sciopero nella giornata di sabato. Quali sono le ricadute?

Lo sciopero è stato indetto per 24 ore dalle 5 di mattina di sabato 23 , per la situazione precaria dei posti di lavoro (come detto), e per la tutela della sicurezza dei lavoratori perché, a causa dei tagli sono sempre di meno e ogni giorno c'è quacuno che finisce in ospedale perché aggredito da gente ubriaca, o per i disservizi di Atac e vede nei dipendenti la valvola di sfogo.

È stato scelto sabato per creare meno disagio possibile ai lavoratori, ma maggiore all'Atac in quanto tra i compiti della vigilanza, c'è quello di aprire le stazioni.

Pensate per esempio alla Roma-Lido, dove i gabbiotti sono sempre chiusi.

Chi pensate che apra?

Precisazione: I dipendenti fino allo scorso mese hanno percepito regolarmente lo stipendio, solo che a fronte del debito che cresce, le aziende non riusciranno più a far fronte hai pagamenti dello stipendio, mettendo a rischio non solo il comparto metro, ma un rischio fallimento l'azienda stessa.

Quindi in caso di ulteriori mancati pagamenti sia che security che italpol, si troveranno costrette ad annullare il contratto, portando così un esubero di personale con 400 persone a rischio licenziamento 

Passando per la cassaintegrazione e poi la mobilità che è l'anticamera del licenziamento

Posta un commento

0 Commenti