Così come abbiamo scritto al 2017, adesso ci rivolgiamo al 2018, la prima ipotesi era un copia ed incolla, visto che non si è fatto quasi nulla, invece 2 o tre cose sono state fatte, ma sempre troppo poche. Questa la nostra lettera al 2018
Caro 2018,
tuo padre, il 2017, non è stato troppo buono con noi poveri utenti di questo trasporto pubblico romano, per cui ti preghiamo di essere più buono di lui. Noi non abbiamo grandi richieste, leggi attentamente questa lettera, in fondo non chiediamo molto.
Dacci anche qualche centinaio di milioni per la manutenzione delle vecchie matrone metro A e B, che se no in primavera chiudono i battenti.
Ormai, come avrai capito, ci siamo stufati dei proclami a vuoto, specie nel trasporto pubblico.
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Questa città bistrattata, che un tempo vantava la rete più vasta e capillare d'Europa, non vede una nuova linea tram da 18 anni! Sussurra a Enrico Stefàno, perchè il 2017 non è stato così bravo, di mettere in cantiere la linea su viale Marconi, così facciamo un nuovo deposito nell'ex Cinodromo e poniamo le basi per un'adeguata rinascita tranviaria.
Per cinque anni ci basta solo questa linea: nulla più e nulla meno.
2018 carissimo, ti prego non far rivincere alla Roma-Lido il premio Caronte, che Andrea ha la bacheca dei trofei piena, quindi anche basta!
Ridacci il trenino giallo fino a Giardinetti prima che la ruggine si mangi i binari.
Noi da pendolari promettiamo di comportarci bene: pagheremo sempre il biglietto, faremo scendere prima di salire, sgomiteremo solo contro gli imbecilli che non si tolgono lo zaino quando l'autobus è pieno.
Con affetto e tanta stima,
I pendolari di Roma
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