L'istinto e la ragione

Nel dibattito sulla sospensione a tempo indeterminato di Micaela Quintavalle entra anche Renzo Coppini, segretario del SUL, che delinea in poche parole il compito del sindacalista e sia pur con mezzi molto diversi si schiera dalla parte di...




Sono Renzo Coppini e questa sera volevo parlarvi di istinto e di ragione: molte volte siamo spinto dall'istinto ad affrontare le cose con impeto, senza pensare alle conseguenze, altre volte riusiamo ad usare la ragione ed, utilizzando le giuste parole, riusciamo laddove l'istinto stava per farci fallire

L'esperienza fa la differenza, molte volte con calma e riflessione, risolviamo problematiche annose. 

Ho voluto fare questa premessa poichè quello che è successo alla collega Quintavalle, che dell'istinto è l'incarnazione, non può essere sottaciuta, noi non usiamo gli stessi metodi, non ragioniamo allo stesso modo, ponderiamo sempre le parole, valutiamo sempre le azioni, per difendere al meglio i colleghi e non farli sbagliare usiamo sempre la ragione, ma non per questo chi si fa governare dall'istinto può essere crocefisso.

La realtà delle aziende del trasporto pubblico locale di Roma e d'Italia la conosciamo bene: mancati investimenti, mancata programmazione, mancati controlli, poche idee, nessuno paga per gli sprechi e i disservizi se pur sbagliando nel metodo, chi dice la verità sullo stato comatoso dell'azienda non può essere considerato lui il colpevole.

Il sindacato è nato per difendere i più deboli, per dare diritti a chi non li aveva, per garantire la libertà di parola fuori e dentro i posti di lavoro e non saranno gli abusi, gli arbitrii, l'utilizzo della disciplina di questa o quella azienda a far tacere il sindacalista onesto.

Noi siamo dalla parte della verità e difenderemo sempre le persone che la esprimono con onestà e coraggio, la difesa dell'autoferrotranviere, degli uomini e delle donne fa parte del nostro DNA.

Siamo con quelli che difendono i diritti.

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2 Commenti

Natale ha detto…
Pienamente condivisibile l'analisi, ma in ogni caso Micaela va difesa e supportata affinche' venga reintegrata in azienda. Saluti.
Andrea ha detto…
Ciao Natale,
quello è fuori dubbio, il commento di Renzo andava in quella direzione, era proprio fatto in modo che, con le opportune differenze di azione, tutti e due mirano a difendere Atac.
E noi utenti, che vogliamo avere un trasporto pubblico efficiente, dobbiamo appoggiarli in questi casi