I sindacati non vogliono lo il concordato e scioperano, ma che alternativa propongono? Questo è il pensiero di molti utenti del trasporto pubblico romano. A spiegare l'alternativa è stata Fabiola Bravi di USB che ha risposto in questo modo agli utenti della pagina Romanderground. A voi i commenti
Parte dalla gestione spesso corrotta e corrosa di alcuni dirigenti aziendali, che hanno colluso con la politica tanto da stampare migliaia di biglietti falsi, truffando i cittadini e distogliendo denaro dalle casse pubbliche per destinarlo ai partiti.
Sta nel conoscere che oltre la metà del debito è nei confronti del Comune e della Regione Lazio.
L'alternativa era nelle mani della politica, la stessa che nell'ultimo decennio ha asfissiato un'azienda sana.
La politica alla quale bastava interloquire e prevedere un accordo di rientro del debito in un piano dilazionato.
Bastava che il Comune difendesse un proprio bene, andando a bussare alla porta del Governo e della Regione e pretendendo un incremento dei finanziamenti, vista la mole di utenti che transitano a Roma, anziché assistere passivamente all'ennesimo tentativo da parte dei politicanti di turno di spianare la strada agli amici privati, come Ferrovie dello Stato.
Tanto cosa importa se prendere un autobus diventerà un lusso, anziché un diritto. Cosa importa se i lavoratori verranno sottopagati e sfruttati.
L'importante è sputare a casaccio, cosí tanto per dire...
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