Provo a ricapitolare gli accadimenti del 28 dicembre perchè ci sono delle cose che non mi quadrano sulla possibile apertura della Roma-Lido per la notte di Capodanno, prendete questo post come il tipico ragionamento a voce alta.
A metà pomeriggio, la bella notizia, ufficializzata anche dalla Regione Lazio: la Roma-Lido rimarrà aperta la notte di Capodanno fino alle 2.30. Questo l'annuncio solenne.
La Regione Lazio, facendo seguito alla odierna richiesta di Roma Capitale per il prolungamento del servizio della ferrovia ex concessa Roma-Lido nel giorno del 31 dicembre, ha dato la sua autorizzazione alla modifica dell’orario, prolungandolo fino alle 2:30 del 1° gennaio 2018— Regione Lazio (@RegioneLazio) 28 dicembre 2017
Fine della storia.
O forse no, perchè aprire una linea per 5 ore in più non è uno scherzo, come mandare un tweet, ma è il risultato di un'opra organizzativa che, al momento, pare che Atac non abbia.
Facendo qualche rapido calcolo per tenere una linea aperta servono, oltre ai treni ed all'elettricità per farli muovere, altri piccoli dettagli che vado ad elencare:
- 4 macchinisti ed altrettanti capotreni per far andare 4 treni che avrebbero frequenza di 20-25 minuti
- 2 DCT che serve ad alimentare il cuore operativo dell’intero sistema
- 1 Capo Stazione a Porta San Paolo
- 2 Manovratori
- Un numero variabile di agenti di stazione, almeno per quelle con l'ascensore
- 15 tra agenti di guardia e personale delle pulizie (questi non dipendenti da Atac)
In pratica servono almeno una trentina di persone da trovare, su base volontaria, in un paio di giorni, anche perchè i turni saranno stati assegnati con la programmazione di cui abbiamo parlato prima.
Anche assegnare i turni, ammesso che si trovino le persone, non è un'operazione da poco, in quanto questi devono essere consegnati, tra l'altro, anche all'USTIF - Ministero dei Trasporti - e ad altri di cui non so molto, per cui mi fermo qui.
In conclusione, se questa estensione di apertura, avvenisse realmente, a mio avviso sarebbe un miracolo, ma se ciò non dovesse accadere, di chi sarebbe la colpa? Dei macchinisti? Dell'azienda? O di nessuno, solo che l'impossibile è impossibile.
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