Il primo passo di un percorso lungo e complesso valutato dal Cda come "la migliore soluzione alla crisi della società " arrivata ormai ad un punto di non ritorno.
L'azienda partecipata che gestisce il trasporto pubblico capitolino presenta una situazione economica drammatica: 1,3 miliardi di debiti accumulati, di cui 325 milioni contratti nei confronti dei quasi 2mila fornitori e 477 milioni dovuti all'unico azionista, il Campidoglio.
Un deficit ulteriormente aggravato dal Bilancio 2016 che documenta un passivo salito a 212,7 milioni, ben tre volte superiore a quello dell'anno precedente.
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