Giovedì 13 luglio nella stazione di Termini della linea B della metropolitana una donna è rimasta incastrata tra le porte di un treno ed è stata trascinata per quasi tutta la banchina di stazione.
La donna, di nazionalità bielorussa, è
stata poi trasportata in codice rosso all'ospedale San Giovanni. Ha riportato
lesioni gravi, ma non è in pericolo di vita.
Successivamente sabato 15 luglio sul sito del Corriere della Sera è stato pubblicato il video estratto dalle telecamere di stazione che ha fatto il giro del web.
Successivamente sabato 15 luglio sul sito del Corriere della Sera è stato pubblicato il video estratto dalle telecamere di stazione che ha fatto il giro del web.
Le immagini hanno mostrato come l'incidente è avvenuto per
una molteplice combinazione di eventi accidentali: il macchinista che, pur
avendo controllato lo specchietto retrovisore, mangiava in cabina, la donna che
è salita e poi scesa molto probabilmente quando era già attivo il cicalino di
chiusura porte, la borsa che è rimasta impigliata in maniera tale da non far
scattare i microswitch delle porte per l'arresto d'emergenza.
Proprio in ragione di questa serie di eventualità, non si
può affermare che la colpa dell'accaduto sia unicamente attribuibile al
macchinista.
Al di là delle responsabilità e delle circostanze, che i
magistrati chiariranno nelle sedi opportune, l'episodio ha rimesso in discussione
il tema della sicurezza nelle metropolitane: il sistema delle linee romane può
dirsi sicuro?
Per rispondere alla domanda è necessario distinguere la
sicurezza dei sistemi dall'efficacia della sorveglianza, ovvero l'insieme dei
sistemi di telecomunicazione e protezione dalla gestione di questi.
Dal punto di vista gestionale è evidente l'insufficienza che
ogni giorno denota la sicurezza nelle nostre linee: taccheggiatori, questuanti
e venditori abusivi popolano le metropolitane nonostante le guardie giurate
Atac, i Carabinieri e i Militari presenti in quantità massiccia da più di un
anno a questa parte.
Si tratta di un problema non solo legato alla disponibilità di uomini, ma anche burocratico-legislativo, visto che taluni individui noti alle forze dell'ordine vengono spesso arrestati e rilasciati nel giro di poche ore.
Si tratta di un problema non solo legato alla disponibilità di uomini, ma anche burocratico-legislativo, visto che taluni individui noti alle forze dell'ordine vengono spesso arrestati e rilasciati nel giro di poche ore.
Rispetto invece alla sicurezza dei sistemi in sé e per sé,
tolto il mancato adeguamento alle norme antincendio che avverrà necessariamente
entro il 2021, le metro A e B di Roma sono rispondenti agli standard vigenti.
Gli allarmi di bordo, i cui dettagli potete leggere a pagina
41-42 del Regolamento Circolazione Treni vigente,
sono testati periodicamente dai funzionari dell'Ufficio speciale trasporti a
impianti fissi (USTIF) del Ministero dei Trasporti.
Non è l'età del treno a
comprometterne la sicurezza, semmai la scarsa manutenzione, che nel caso
specifico degli allarmi avviene invece con regolarità.
Se nulla è andato storto, come è possibile che sia avvenuto
questo incidente?
E' chiaro che per ogni sistema di sicurezza il rischio zero
non esiste, seppur sia un obiettivo costantemente da perseguire.
Sui nuovi treni CAF sono montate delle telecamere che aiutano il macchinista nel monitoraggio della salita e nella discesa dei passeggeri, anche se le immagini sono spesso poco nitide per lo sporco che si accumula sul vetro protettivo.
Sui nuovi treni CAF sono montate delle telecamere che aiutano il macchinista nel monitoraggio della salita e nella discesa dei passeggeri, anche se le immagini sono spesso poco nitide per lo sporco che si accumula sul vetro protettivo.
Per incrementare quindi il sussidio ai macchinisti, come
piattaforma sentiamo di sostenere caldamente l'installazione di telecamere a
terra (e relativi schemi in testa al treno) che inquadrino i vagoni o,
alternativamente, di specchi parabolici che incrementino la visibilità di
banchina.
Queste soluzioni hanno già trovato ampia diffusione in città
come Atene, Lisbona e Madrid, che sono gli esempi che portiamo oggi alla vostra
attenzione.
Metropolitana di Madrid |
Metropolitana di Lisbona |
Metropolitana di Atene |
Metropolitana di Atene |
Un primo pacchetto di interventi dovrebbe riguardare le stazioni
più utilizzate, ovvero:
- Linea A;
- San Giovanni
- Manzoni
- Vittorio Emanuele
- Termini
- Repubblica
- Barberini
- Spagna
- Flaminio
- Lepanto
- Ottaviano
- Linea B;
- Piramide
- Circo Massimo
- Colosseo
- Cavour
- Termini
- Tiburtina FS
Ribadiamo pertanto che, sebbene ci siano ovviamente responsabilità, ma non è questa la sede dove discuterne, a nostro avviso l'incidente è da addebitare soprattutto ad una serie di nefaste fatalità.
Autori: @TplRoma e @TreninoBlu per Odissea Quotidiana. Studente, appassionato di trasporti e utente della #linea90. @TreninoBlu riporta voci di pendolari che vorrebbero essere ascoltati. Racconto storie dalla #TerminiCentocelle.
2 Commenti
Aggiungerei alle valide considerazioni già fatte, per le stazioni più frequentate come termini, un sistema di doppie porte (treno+banchina). La doppia porta avrebbe impedito la partenza del treno in quanto la porta sulla banchina non si sarebbe chiusa facendo scattare l'allarme.
L'altro importantissimo vantaggio della doppia porta sarebbe quello di evitare che qualcuno finisca sui binari nelle ore di maggiore affluenza o che qualcuno compia volontariamente qualche gesto inconsulto.
Le doppie porte sono già presenti sulla metro C, il treno, a guida automatica, riesce ad allinearsi senza problemi alle porte esterne. Nel caso di metro a e b, a guida manuale, sarebbe necessaria una maggiore precisione dei macchinisti in fase di fermata del convoglio o meglio un arresto automatizzato del treno.