La community dei pendolari romani “Uniti miglioriamo il trasporto pubblico”

Una città così malandata è fortunata ad avere dei cittadini con un così alto senso del bene comune, che rinunciano a prendere l'auto privata e che si battono per un servizio di trasporti pubblici degno di una capitale europea. Ascoltarli di più e permettergli di cambiare le cose non sarebbe affatto male. Anzi, sarebbe un beneficio per tutti.



Di LorenzoRossiDoria su Roma Anno Zero

Ogni mattina alle 7 sul canale Telegram “Roma trasporti news 24” viene postato un file audio di pochi secondi sullo stato del servizio dei mezzi pubblici, se le linee sono regolari o se ci sono ritardi o soppressioni.

La voce è quella di Carlo Andrea Tortorelli, uno studente d'ingegneria di appena 21 anni con un'innata passione per i trasporti. Carlo è uno dei tanti "cyber attivisti" che animano una vasta community di pendolari romani alle prese ogni giorno con i problemi ormai cronici della mobilità nella capitale d'Italia.


La loro è una rete fatta di blog, chat su whatsapp, gruppi Facebook e account Twitter. Perché tutti gli strumenti del web sono utili alla causa, che è quella di portare all'attenzione delle istituzioni le istanze di quasi un milione di cittadini che a Roma prendono i mezzi pubblici.

Ognuno porta il proprio contributo. Carlo ad esempio si occupa soprattutto della Termini-Centocelle. Ha aperto il blog “Sferragliamenti dalla Casilina”, l'account Twitter @TreninoBlu e una pagina Facebook. Da anni studia e analizza tutti i problemi di questa linea, che un tempo arrivava fino a Fiuggi e che oggi ha profondi problemi strutturali.

“Ho cominciato – racconta – per sfogarmi per i continui disagi. Poi il giorno in cui ho compiuto 18 anni ho aperto il blog. Ora collaboro con gli altri pendolari, scrivo anche per il sito Romanderground e cerco di parlare a tutti per creare una coscienza collettiva, per far capire perché c'è questo o quel disservizio e anche proponendo delle soluzioni”. E' stimato dagli altri pendolari, che lo fermano per strada per ringraziarlo, ma anche dalle istituzioni che lo cercano per ascoltare le sue idee, anche se alla fine le tengono poco saggiamente chiuse in un cassetto.

“Ci stiamo facendo gruppo – dice - e cerchiamo di entrare nelle istituzioni. Perché se risolvi i problemi del trasporto pubblico risolvi metà dei problemi di Roma”. Ha ragione da vendere.
Dei cittadini hanno così deciso di farsi rete, di autorganizzarsi e di attivarsi in prima persona anche e soprattutto perché rabbia e senso d'impotenza si tramutino in qualcosa di costruttivo e di utile alla collettività.


A seguire la tratta Roma-Lido c'è invece Andrea Castano. Il suo account Twitter è seguitissimo (quasi 6mila followers) come anche il suo blog "Odissea Quotidiana". Ogni giorno racconta le storie di chi si serve della linea che collega la città con il litorale, una delle più fatiscenti della Capitale. "Il grande seguito che abbiamo - racconta - ci ha permesso di fare delle denunce più incisive e ora abbiamo un discreto rapporto con le istituzioni".

Un altro utente molto attivo è Tommaso Rosica del Comitato pendolari di Roma nord. Anche lui appassionato di trasporti è stato educato fin da piccolo all'uso dei mezzi pubblici perché “quando sei in viaggio hai tempo per pensare, per leggere, anche per lavorare”. Il Comitato è nato per dare voce a chi prende la Roma-Civita Castellana-Viterbo, tratta che serve migliaia di pendolari che ogni giorno vanno e vengono da Roma su una linea che corre parallelamente alla via Flaminia per 102 km.
“Viviamo in un mondo di cavilli burocratici – dice – e ogni lamentela per essere efficace deve essere messa per iscritto. Solo così si possono cambiare le cose”. Anche il Comitato si muove sui social e sul web spronando gli utenti frustrati dalle continue carenze del servizio a prendere carta e penna, a segnalare e a denunciare. E' una forma di resistenza quotidiana che produce anche degli effetti positivi. “Qualche miglioramento lo abbiamo visto. Siamo passati da zero a poco”.

 
Una città così malandata è fortunata ad avere dei cittadini con un così alto senso del bene comune, che rinunciano a prendere l'auto privata e che si battono per un servizio di trasporti pubblici degno di una capitale europea. Ascoltarli di più e permettergli di cambiare le cose non sarebbe affatto male. Anzi, sarebbe un beneficio per tutti.



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