Privatizzazione della Roma-Lido: i pro

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Non avevo dubbi che il post riguardo la privatizzazione della Roma-Lido vi avrebbe interessato, infatti cominciano arrivare le prime risposte. 

Tra tutte, questa mi sembra molto ben articolata ed argomentata, piena di spunti di riflessione. Sei d'accordo? Non sei d'accordo? Commenta anche tu, anche mandandomi una mail a iltrenoromalido@yahoo.it.

Di Paolo.francesca1975

Buongiorno, vi seguo da molto tempo e leggendo questa notizia pensavo che il contenuto dell’articolo fosse pieno di entusiasmo per qualcosa che finalmente stava cambiando ed invece noto molti “se” e molti “ma” anche quando comunque il fondo è stato toccato ormai da tempo e la dignità dei pendolari e delle loro famiglie calpestata.

Dopo questo articolo ho preso delle informazioni in merito a questa operazione e ritengo giusto che vengano condivise con tutti coloro che ogni giorno, da anni, sono vessati e umiliati da un servizio al di sotto di ogni minimo livello di qualità.
Attendiamo il treno
Foto di GirovagaGirante
  • Il project financing o anche il PPP (Public and Private partnership) sono strumenti utilizzati in tutto il mondo con successo (anche in Italia vedi la metropolitana di Milano linea 5 e linea 4 oltre al tram di Firenze). Questo strumento consente all’amministrazione di rimanere proprietaria dell’infrastruttura e dei beni (treni) (NON viene CEDUTO alcunché), essere certa dei costi di costruzione e gestione nel corso dei successivi anni di concessione e di lasciare in capo al concessionario tutti i rischi legati alla performance (quindi per esempio se si rompe un treno sarà il concessionario ad doverlo riaggiustare a propria cura e spese)
  • La legge italiana ed anche quella europea consente di presentare delle proposte spontanee di project financing che
    Un guasto della roma-Lido
    Foto di Montecristo_64
    comunque andranno assegnate attraverso gara internazionale. Non capisco quale sia la “forma mascherata”: una gara è una gara o in Italia è diverso!?
  • Il project financing o PPP per definizione sono un partenariato pubblico e privato che, attraverso un minimo contributo pubblico, consente al pubblico di mantenere la proprietà dell’infrastruttura e di tutti i bene nuovi acquistati e di controllare dall’interno il rispetto dei tempi e della qualità del servizio.
  • Il problema di ATAC fortunatamente o sfortunatamente non è la Roma Lido ma i costi di struttura (personale indiretto assunto in massa nel periodo di parentopoli: si parlava di 800 persone, e non autisti che sarebbero serviti, che con uno stipendio di 30.000 euro fanno 24 M€), le inefficienze e l’indebitamento (solo di interessi sul debito si pagano centinaia
    Passeggiando in galleria
    Foto di matbarile
    di milioni di euro). Quindi non è la Roma Lido che indebolisce ATAC ma sono state le scelte del passato che la hanno definitivamente condannata. ATAC se si riuscisse ad organizzare in dipartimenti autonomi (Ferro, Gomma, metro) con propri conti economici e bilanci, si riuscirebbe meglio a capire le inefficienze ed a fare investimenti mirati e non a pioggia come avvengono ora
    ) A proposito di Alitalia, anche allora è stata fatta la guerra ad Airfrance e poi la storia ha dimostrato il danno che i cittadini italiani hanno subito e stanno ancora pagando per quel tipo di scelta. Se qualche straniero investe in Italia, a maggior ragione se nei servizi di trasporto pubblico locale (bene che non può essere portato via e che deve essere gestito localmente, non come le fabbriche di Prada che possono essere trasferite all’estero dove costa di meno la produzione), dovremmo essere solo contenti perché soldi stranieri alimenteranno l’occupazione, lo sviluppo e la qualità dei servizi locali italiani. Pensare che il trasporto pubblico non possa o non debba essere efficientato solo perché a farlo è qualcuno che fa questo di mestiere e lo fa bene allora ci meritiamo quello che abbiamo
  • Ho letto che la RATP è un’azienda pubblica e quindi è un’ATAC francese che però è efficiente e fa utilil. Sono stato a Parigi e il livello di servizio è di una qualità che noi non abbiamo mai conosciuto. Se solo portassero quello, dovremmo ringraziarli in eterno.
  • La privatizzazione di Roma TPL non sta funzionando perché il Comune non paga o paga con ritardi anche di un anno e difficilmente si riesce a fare impresa quando si pagano gli stipendi e i costi di gestione e non si ricevono i relativi corrispettivi. Sui pagamenti esiste la norma europea che obbliga gli Enti a pagare entro 60 giorni mentre a Roma stiamo sui 365 giorni.
  • Ho raccolto informazioni sul progetto e ho saputo che la Regione ha imposto che il biglietto e l’abbonamento sia gestito direttamente dalla Regione stessa all’interno della ristrutturazione del Biglietto unico integrato quindi non ci saranno aumentiIo ritengo che comunque, come avviene a Londra, Parigi e in tutte le capitali mondiali, è impensabile pensare di non avere delle fasce di utilizzo del mezzo pubblico e con lo stesso biglietto arrivare da Roma nord ad Ostia percorrendo 50 km. Il costo dei trasporti è a km percorso, lo dovrebbe essere in proporzione anche il costo del biglietto, ovviamente in un sistema che funziona.
  • “Chi ci guadagna?” Secondo me è semplice: La dignità e la qualità di vita dei pendolari (400 mila persone) a cui è stata tolta ogni speranza.
  • Per quanto riguarda i lavoratori è evidente che, aumentando i treni e le frequenze di servizio ci sarà la necessità di assumere nuovo personale così come ci sarà un incremento dell’occupazione legato ai lavori di rinnovo della linea e alla trasformazione in line metropolitana. Sicuramente per tutte queste nuove assunzioni non saranno presi degli stranieri ma ne beneficeranno delle famiglie italiane e forse, se sono lungimiranti, delle famiglie del territorio di Ostia e dintorni.
  • Il progetto, non so se ne avete avuto i dettagli ma dalle ricerche che ho fatto sembra essere partito dalle esigenze elencate su questo blog dai pendolari a partire da quelle di giugno 2013 per passare a quelle del maggio 2014 fino ad oggi. 
Il progetto sembra prevedere il rifacimento completo dell’armamento, della linea di contatto e il potenziamento delle sottostazioni per avere l’infrastrttura preparata per andare a frequenze fino a 3 minuti in una direzione. Il rinnovo completo delle stazioni con la remotizzazione e il controllo degli impianti meccanici oltre che l’implementazione di un’informazione al pubblico completa e moderna ed al ripristino dei livelli di sicurezza in linea (recinzioni) e in stazione (Videosorveglianza, telefonia di emergenza, nuova tornelleria anti scavalco, nuovi percorsi tattili per i non vedenti, nuove aree di attesa etc.). Ovviamente hanno previsto 18 nuovi treni di nuova generazione e non gli scarti adattati della metro B.

Arriva il Caf!
Foto di raffaeledstfn
Se tutto questo sarà possiamo solo dire come pendolari: merci, merci, merci.

Se poi qualcuno ha altri interessi che quelli dei pendolari, allora…. viva l’Italia paese di pulcinella.

Scusate il lungo monologo ma non possiamo toglierci da soli la speranza con i “se” e con i “ma” e dire che non tifiamo per nessuno quando, leggendo l’articolo, sembra tutto il contrario.

Buona giornata

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4 Commenti

Anonimo ha detto…
Se fosse vero sarebbe un sogno ma vedrete che i poteri oscuri lo impediranno.
Teo ha detto…
Abbastanza convincente. Su una sola cosa non sono d'accordo: "Ho raccolto informazioni sul progetto e ho saputo che la Regione ha imposto che il biglietto e l’abbonamento sia gestito direttamente dalla Regione stessa all’interno della ristrutturazione del Biglietto unico integrato quindi non ci saranno aumenti. Io ritengo che comunque, come avviene a Londra, Parigi e in tutte le capitali mondiali, è impensabile pensare di non avere delle fasce di utilizzo del mezzo pubblico e con lo stesso biglietto arrivare da Roma nord ad Ostia percorrendo 50 km. Il costo dei trasporti è a km percorso, lo dovrebbe essere in proporzione anche il costo del biglietto, ovviamente in un sistema che funziona."
Per Londra è vero, ma per Berlino e ancora di più per Parigi da settembre scorso no. Almeno per abbonamenti e biglietti giornalieri a Parigi la RATP ha varato il dézonage, ossia l'abolizione delle zone 1-5 nell'Île de France, ossia in tutta la banlieue di Parigi, dove prima esistevano (si pagava la tariffa urbana solo per Parigi e i comuni limitrofi). Chi paga la differenza? Consorzi di imprese per favorire il mezzo pubblico e il suo uso da parte dei loro dipendenti.
Cfr. http://www.paris.fr/actualites/dezonage-du-pass-navigo-l-ile-de-france-est-a-vous-2834
E comunque se ciò avviene a Parigi, tanto più dovrebbe avvenire a Roma, e sulla Roma-Lido in particolare, visto che Ostia è pure un quartiere di Roma Capitale.
Anonimo ha detto…
Riguardo ai benefici del project financing applicato nelle opere realizzate in Italia, invito tutti a leggere il libro inchiesta di Ivan Cicconi "Il libro nero dell'alta velocità"
dove viene dimostrato con la citazione di leggi e fatti che questa nuova metodologia per realizzare opere è dichiarata come il "nuovo metodo per intascare tangenti" dopo i fatti di Tangentopoli.
Pubblici (politici) e privati (costruttori/imprese), si mettono d'accordo per appalti , riempendosi la bocca con questa parola inglese project finanzing, e poi , zacchete
ecco la fregatura... Quando c'è da pagare, chi paga è sempre pantalone!
Un esempio : la linea ad alta velocità "Torino-Milano-Napoli", progettata in project finanzing , con cinque semplici righe, contenute nel comma 966 dell'unico
articolo delle legge n.296/2006, Finanziaria anno 2007 viene sancito che :"gli oneri per capitale ed interessi dei titoli emessi e dei mutui contratti da Infrastrutture S.P.A.
fino alla data del 31.12.2005 per il finanziamento degli investimenti per la realizzazione della suddetta struttura, nonché gli oneri delle relative opere di copertura, sono assunti direttamente
a carico del bilancio dello Stato". Con questo si prendeva atto che , la realizzazione delle infrastrutture per il treno ad alta velocità a carico dell'azienda privata Infrastrutture S.P.A. era una
CLAMOROSA BUGIA.
Nella discussione in aula su quella Finanziaria il tema che polarizzò l'attenzione politica e mediatica, se ricordate , fu relativo al "ticket sanitario", pari a circa 800 mil/€.
Ebbene il comma suddetto ammontava a 12 miliardi e 950 milioni di € (pari circa a 15 volte l'abolizione del ticket sanitario) ma, stranamente nessun politico si guardò bene
da alzare un grido d'allarme.
Che i soldi stranieri creino occupazione è tutto da dimostrare...
Riguardo a : "Ho letto che la RATP è un’azienda pubblica e quindi è un’ATAC francese che però è efficiente e fa utilil. ":ecco appunto ! Noi vorremmo che anche Atac facesse utili e con la Roma Lido soprattutto é possibile (è stata infatti soprannominata la gallina dalle uova d'oro proprio da RATP. Basti pensare al fatto che collega Roma al Mare e ai magnifici scavi di Ostia Antica). Se venisse riqualificata dallo Stato perché non dovrebbe diventare profittevole per tutti noi? Perché lasciarla agli stranieri?
"La privatizzazione di Roma TPL non sta funzionando perché il Comune non paga o paga con ritardi anche di un anno" :APPUNTO! Se l'azienda fosse rimasta pubblica ai dipendenti comunque lo stipendio sarebbe arrivato!!!!!
Riguardo al prezzo degli abbonamenti alla solita storia che negli altri paesi costa di più rispondiamo che "magari" negli altri paesi la fiscalità generale è più bassa? Che in Italia abbiamo gli stipendi più bassi d'Europa a causa della tassazione sul lavoro, appunto? Come si possono paragonare le cose senza una visione complessiva?
“Chi ci guadagna?” Secondo me è semplice: I SOLITI NOTI (IMPRENDITORI E POLITICI COMPIACENTI)
Per quanto riguarda i lavoratori le privatizzazioni raramente hanno mai portato a nuove assunzioni, più spesso a tagli !
Anonimo ha detto…
Anonimo del 21 dicembre ore 12:12 fai un po' di confusione tra il Project Financing e il General Contractor. Quello dell'alta velocità è il Genaral Contractor.