20 buoni motivi per i quali la #RomaGiardinetti deve tornare in pieno esercizio

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Se ne parla, ma sempre meno e noi vogliamo rilanciare. Ecco 20 (venti) buoni motivi per i quali la Roma - Giardinetti deve tornare in pieno esercizio e alcuni spunti sul futuro della stessa infrastruttura.


  • L’infrastruttura ha un valore residuo di circa 102 milioni di euro. 
  • La ferrovia ha un bacino proprio di 180.000 abitanti e una domanda giornaliera pari a 29.000 passeggeri anche dopo l’apertura della metro C. 
  • Nel tratto Centocelle – Giardinetti il treno effettua otto fermate rispetto alle cinque della metro C e per questo motivo ha una capillarità maggiore rispetto alla nuova infrastruttura. 
  • Il treno costituisce l’unico collegamento diretto dalla periferia est per la stazione Termini. 
  • Atac riceve tramite il Comune di Roma 105 milioni di euro/anno dalla Regione Lazio per la gestione delle ferrovie ex concesse (Roma –Lido, Roma – Civitacastellana – Viterbo, Roma – Giardinetti). 
  • L’autobus 106 ha un costo di gestione per Atac aggiuntivo rispetto al tratto di ferrovia sospeso già coperto economicamente dalla Regione Lazio. 
  • La linea autobus 106 che sostituisce attualmente la ferrovia , rende di fatto possibile, assieme al 105, un flusso di evasori tariffari lungo via Casilina mentre la ferrovia è dotata di tornelli nelle stazioni: Termini/Laziali – Centocelle – Giardinetti. 
  • L’autobus è un mezzo di trasporto indubbiamente più inquinante rispetto un’infrastruttura alimentata con l’elettricità. 
  • Nel caso di via Casilina, l’assenza di corsie preferenziali rende l’autobus un elemento di ulteriore congestione del traffico locale. 
Per approfondire: Salutiamo la Roma-Giardinetti


Inoltre

  • I treni possono ospitare una media ponderata di circa 270 posti/treno, una capacità maggiore del 22% rispetto a un tram articolato e dell’80% rispetto a un autobus articolato. 
  • La ferrovia presenta caratteristiche specifiche quali scartamento 950 mm, tensione a 1650 Vcc e un tracciato con curve paraboliche. 
  • La conversione della ferrovia in tranvia comporterebbe elevati costi di revisione del tracciato, riarmo dell’infrastruttura e acquisto di nuovi mezzi tranviari per i quali si avrebbe una diminuzione della capacità del corridoio casilino e un conseguente deficit di trasporto. 
  • La conversione in tranvia è subordinata al tombamento del vallo ferroviario del Pigneto, previsto oggi solo parzialmente. 
  • Di contro la tecnologia delle metrotranvie a scartamento ridotto è ancora largamente usata in Europa (Stadtbahn tedesche), Cina, Russia e recentemente è stata implementata in Sardegna con i sistemi metrotranviari di Sassari e di Cagliari. 
  • Da Giardinetti si potrebbe far partire un prolungamento per la zona di Tor Vergata che, di fatto, non ha beneficiato della presenza della linea C a causa della lontananza dell’infrastruttura. 
  • Roma Metropolitane ha avanzato un progetto preliminare integrato di prolungamento della metropolitana A da Anagnina verso Torre Angela, passando per Tor Vergata, detta linea A-TA. Un prolungamento della ferrovia potrebbe sostituirla. 
  • I 2,5 milioni necessari per tagliare la linea a Parco di Centocelle potrebbero essere usati più proficuamente per la manutenzione straordinaria dei convogli. 
Infine con la riapertura della tratta Centocelle – Giardinetti e la limitazione della linea 106 a Giardinetti GRA si potrebbe:
  • Ripristinare un collegamento su ferro diretto per la stazione Termini. 
  • Spezzare il flusso di evasori tariffari di via Casilina. 
  • Non precludere il prolungamento a Tor Vergata/Anagnina sfruttando l’infrastruttura già esistente.


 


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