#MetroForDummies – Il declino del trasporto pubblico locale


Come accennavamo qualche giorno fa, negli anni 60’, a partire dalle Olimpiadi e sulla scia del boom economico, a Roma si operò la scelleratissima scelta di dare priorità alle macchine private, subordinando ad esse l’importanza del mezzo pubblico su ferro. La rete tranviaria romana fu perciò letteralmente distrutta con l’illusione che i più “moderni” autobus e le future reti di metropolitane potessero prenderne il posto. Scopriamo cosa è successo.


#MetroForDummies - Finale di serie

Il declino del trasporto pubblico locale

Come accennavamo qualche giorno fa, negli anni 60’, a partire dalle Olimpiadi e sulla scia del boom economico, a Roma si operò la scelleratissima scelta di dare priorità alle macchine private, subordinando ad esse l’importanza del mezzo pubblico su ferro. La rete tranviaria romana fu perciò letteralmente distrutta con l’illusione che i più “moderni” autobus e le future reti di metropolitane potessero prenderne il posto. 

Ad oggi, nonostante siano passati oltre 50 anni, nonostante gli autobus si siano rivelati insufficienti, ancora questa mentalità è imperante: interi quartieri nascono senza le opere di urbanizzazione primaria e spesso vengono malamente collegati alla città con autolinee a frequenza ridotta e che rimangono paralizzate nel traffico per la penuria di corsie preferenziali. Poiché dalla periferia la macchina sembra essere l’unica scelta possibile per muoversi, il centro storico ogni giorno viene avviluppato in questo mare di lamiere.

Qui miopi comitati di quartiere, alcuni commercianti fautori della doppia fila e pseudo ecologisti, oltre che soprintendenze varie, non sanno vedere oltre il loro immediato e limitato tornaconto personale e impediscono il ritorno del tram nei suoi luoghi di appartenenza: via Nazionale e Corso Vittorio Emanuele per citare alcuni esempi. Le amministrazioni degli ultimi anni hanno assecondato questo scellerato orientamento e , unitamente alla crisi economica,  il risultato inevitabile è che anche l’Atac ha subito una trasformazione in negativo, con tutti i disservizi che i pendolari vivono ogni giorno.

Portare un autobus a Roma è un inferno in quanto è praticamente impossibile per gli autisti rispettare il codice della strada. La rimozione completa dei cordoli delle corsie preferenziali operata negli ultimi anni costringe quotidianamente i conduttori degli autobus ad una gimcana tra macchine in sosta e furgoni parcheggiati su percorsi dedicati, almeno teoricamente, al mezzo pubblico. Con una velocità media di 12 km/h, valicando più volte la doppia striscia continua, ci si appresta alle fermate che sono al delle volte effettuate ben al di fuori dell’isola di fermata a causa della doppia fila: un esempio concreto è la linea 46 che percorre via Pietro Maffi contromano a causa di questo odioso fenomeno. O ancora, se si vuole cercare più in centro, basti osservare lo slalom dei bus su via Nazionale.

Cassonetti posizionati a
protezione delle fermate
Per cercare di disincentivare la pratica della doppia fila, in alcune fermate sono stati posizionati a protezione i cassonetti AMA che significa però lasciare i passeggeri in attesa e in discesa in mezzo alla immondizia. 

Unitamente a questi elementi  le cattive condizioni del manto stradale sia nel centro storico, dove i sampietrini non ricevono manutenzione, sia in periferia contribuiscono sensibilmente all’usura sia delle vetture che… dei conducenti. 

Altresì la grave carenza di autobus nei depositi costringe all’utilizzo a ciclo continuo dei mezzi: di norma la stragrande maggioranza del parco bus romano accende il suo motore alle 4:30 di mattina e lo spegne alle 2:30, dopo 22 ore incessanti di esercizio, senza considerare eventi eccezionali quali il prossimo Giubileo. Gli unici veri giorni di riposo per le vetture, dove il motore rimane spento per circa 6 ore, sono Natale e Capodanno, quando il servizio è particolarmente ridotto.

Anche la conduzione del tram non è affatto facile. Nonostante in questo caso il mezzo viaggi su due rotaie e l’itinerario sia fissato, i continui attraversamenti “a sorpresa”  da parte sia dei pedoni che delle macchine, rendono la conduzione di questo mezzo particolarmente stressante. Alla marcia poi si alternano lunghissimi tempi d’attesa ai semafori, che, nel resto d’Europa, sono invece programmati per dare la precedenza assoluto al mezzo pubblico. Inoltre sull’intera rete romana, a causa della scarsità di binari, l’unica vettura “fredda” può essere parcheggiata solamente a Porta Maggiore: una sola vettura di ricambio per l’intera rete tranviaria. 

La categoria dei macchinisti di metropolitana è quella che forse incontra minori problemi causati da fattori esterni. Lo stress del macchinista infatti non sta tanto nel disagio causato dai comportamenti incivili dei pendolari (che però possono influire pesantemente sulla regolarità della circolazione, vedi #MetroForDummies), quanto in fattori fisiologici dovuti al mezzo stesso. 

Viaggiando a velocità decisamente più elevate e trasportando un grande numero di persone, il grado di responsabilità di un macchinista è più elevato rispetto ai conduttori di altri mezzi di trasporto. Per questi motivi i ferrovieri sono disciplinati da un rigido regolamento. Col tempo la scarsa manutenzione ordinaria ha progressivamente rallentato le nostre linee su ferro: sulla linea B attualmente sono vigenti ben 7 rallentamenti , la Roma-Lido e la Roma-Viterbo viaggiano con costante penuria di mezzi. 

Dulcis in fundo c’è la Roma-Giardinetti che, a causa della mancata manutenzione, è costretta a rallentamenti assurdi: tra S.Elena e Villini vige il limite a 30 km/h per il disallineamento delle rotaie, nei pressi della fermata Berardi è prescritto il limite di velocità a 5 km/h a causa di pesantissimi danni all’armamento mai riparati. Solo sulla linea A l’eccezionalità del prossimo Giubileo ha portato ai dei radicali lavori di rinnovo della metro.

Purtroppo, oltre alla mancanza di un’adeguata pianificazione da parte dell’azienda dei trasporti e da parte della classe politica che non promuove lo sviluppo e l’utilizzo del mezzo pubblico, sempre più pesante è il fattore dell’inciviltà dell’utente medio, che pretende un servizio funzionante quando egli è in parte causa del problema.



#MetroForDummies è una rubrica periodica creata da @iltrenoromalido e @treninoblu che tenta in maniera semplice di spiegare tutto ciò che attiene al mondo metro, in modo da far capire alla maggior parte degli utenti la complessità che ogni mattina affrontano.
Lo scopo principale è che la conoscenza e l’informazione rendano gli utenti più pazienti.

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