#MetroForDummies la Ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo

Si conclude questo grande capitolo di #MetroForDummies sui rotabili con i treni della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo. Anche questa linea, così come la Roma-Lido e la Roma-Giardinetti, vanta un’interessantissima storia quasi centenaria. A differenza della decaduta ex Roma-Fiuggi (ndr: la Roma-Giardinetti), la ferrovia sfoggia ancora un’estensione di 102 chilometri che si dispiegano nell’unico scenario della Tuscia meridionale.

copertinaLa ferrovia è ripartita in due tratte distinte per il tipo di servizio offerto: urbano ed extraurbano.

  • Il servizio urbano è effettuato in ora di punta con treni fino a 8 minuti da piazzale Flaminio a Montebello. Su questa tratta la linea corre su due binari distinti.
  • Il servizio extraurbano, che ha origine o da Flaminio o da Montebello, collega Roma a Civita Castellana e Viterbo per un viaggio complessivo di 2 ore e 40 minuti.

La separazione così netta del servizio è tuttavia qualcosa che non è originario della linea, ma nasce solo intorno agli anni 60’, con l’espansione e la crescente urbanizzazione della città verso nord. Per una più particolareggia e curata trattazione della storia della linea, rimandiamo a tramroma.com.

Iniziamo quindi a parlare nel dettaglio del materiale rotabile in dotazione alla ferrovia.

Stanga – Tibb

Le Stanga – Tibb sono 35 carrozze del 1932, appartenenti alla prima fornitura della linea e così ripartite:

  • 10 elettromotrici ECD numerati da 21 a 30. ECD identifica: E = elettromotrice, C = terza classe, D = bagagliaio;
  • 4 locomotori numerati da 01 a 04, al più usati per il traino dei carri merci o per il recupero di mezzi guasti in linea;
  • 21 rimorchiate così suddivise: da 51 a 58 tipo AC (A = prima classe, C = terza classe) alle quali si aggiunse la vettura salone di Mussolini S 101, rinominata AC 59, e poi da 71 a 82 tipo C (C = terza classe).

In origine, per formare i treni, queste vetture erano liberamente combinate tra di loro, marciando su tutta la linea. Solo negli anni 60’, quando si rese necessario creare un nuovo servizio di tipo urbano per sopperire alle nuove esigenze di trasporto, si procedette al raddoppio della ferrovia fino a Prima Porta e le ECD dalla 27 alla 30 furono modificate per il servizio urbano insieme alle rimorchiate C dalla 79 alla 82, alle quali fu aggiunta una cabina di comando. Nacquero quindi quattro nuovi convogli semibloccati bidirezionali, detti “a comando indiretto”, che, marciarono regolarmente in composizione 2 o 3 pezzi (quindi o ECD+C / ECD+C+C o ECD+AC+C) fino alla fine degli anni 80’.

Le Stanga – Tibb vennero progressivamente sostituite e poi accantonate con il progressivo arrivo dei treni Firema e degli Alstom, dal 1987 fino agli anni 2000, fino a chiudere la loro carriera sulle relazioni locali tra Civita Castellana e Viterbo il 31 dicembre 2010.

Attualmente parte di questo materiale è conservato a scopo storico e museale:

  • ECD 21 è conservata presso il Polo Museale Atac;
  • ECD 24 è conservata presso la “Ferrovia-Museo Stazione di Colonna”;
  • ECD 26 + ECD 30 + ECD 22 fanno parte del treno storico mai realizzato e attualmente sono usate per le manovre:
  • Il locomotore 02 è conservato presso la “Ferrovia-Museo Stazione di Colonna”:
  • Il locomotore 01 è accantonato nei pressi di non atto al servizio nei pressi di Civita Castellana:
  • AC51 è conservata presso la “Ferrovia-Museo Stazione di Colonna”.

[Continua]


#MetroForDummies è una rubrica periodica creata da @iltrenoromalido e @treninoblu che tenta in maniera semplice di spiegare tutto ciò che attiene al mondo metro, in modo da far capire alla maggior parte degli utenti la complessità che ogni mattina affrontano.
Lo scopo principale è che la conoscenza e l’informazione rendano gli utenti più pazienti.

Metro

Se vuoi puoi rileggere tutti gli articoli di #Metro4Dummies, clicca qui. Buona lettura!

Posta un commento

1 Commenti

Anonimo ha detto…
Vorrei qui fare una precisazione. Dei quattro locomotori serie 01-04, solo lo 02 era rimasto esattamente come in origine. Gli altri tre, nella prima metà degli anni cinquanta, furono infatti modificati nel rapporto di trasmissione, rendendolo analogo a quello delle elettromotrici (17/70 denti, contro i 14/75 dei locomotori), che era più lungo; tale modifica fu fatta per permettere ai locomotori, data la forte riduzione del traffico merci, di effettuare treni passeggeri con le stesse prestazioni delle elettromotrici, mentre lo 02, rimanendo con il rapporto originale più corto, venne usato solo per treni merci o materiali, essendo chiaramente molto più lento nella velocità (max 45 km/h, contro i 75 delle elettromotrici e dei locomotori 01,03 e 04), ma più prestante come capacità di traino. Va chiarito che locomotori ed elettromotrici condividevano lo stesso equipaggiamento elettrico e gli stessi carrelli, con evidenti vantaggi manutentivi e di ricambistica.