Terremoto all'ATAC!


Terremoto all'ATAC! Dopo soli 15 mesi l'AD Carlo Tosti è stato invitato a lasciare il suo posto da Alemanno - Secondo i ben informati (cioè non noi) Tosti paga "i disagi del trasporto pubblico locale, non ultimi i ritardi della metro B1" strano, funzionava tutto così bene!!! - Comunque il suo posto dovrebbe essere preso da Albino Ruberti attuale AD di Zétema, il quale ha fatto sapere che accetterà a tre condizioni: "che questo sia un incarico tecnico, manageriale e con un consenso di tutte le forze politiche" - Come no, sarà una passeggiata...


ATAC, CARLO TOSTI VERSO LA SOSTITUZIONE NELLA GESTIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO

Carlo Tosti, amministratore delegato di Atac, sarà sostituito. Ne danno notizia questa mattina i quotidiani romani anche se ancora manca l’ufficialità. Tra i motivi potrebbero esserci i disagi del trasporto pubblico locale, non ultimi i ritardi della metro B1. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero il sindaco Gianni Alemanno pensava ad un cambio di vertice da un pò, pur confermando la stima nella professionalità di Tosti.

Carlo Tosti, al vertice di Atac da 15 mesi “ha nel suo curriculum incarichi di vertice in aziende come Bombardier e Seawind”, scrive il Messaggero. Per quanto riguarda la sua sostituzione sembra ormai questione di poche ore. Tanti i nomi che circolano nell’aria ma al momento non c’è una scelta definitiva. Occorrerà aspettare la comunicazione ufficiale del Campidoglio. Sembra ormai questione di ore

Da: http://www.iltempo.it
 
Pronto il cambio ai vertici Atac

Dopo Bertucci, Basile, Tosti sarà probabilmente Albino Ruberti, a gestire la complessa azienda capitolina del trasporto pubblico. L'invito a uscire all'amministratore delegato Carlo Tosti, del quale se ne parla da circa venti giorni, sarebbe stato formalizzato.

Ruberti, alla guida di Zétema da anni è ritenuta persona «fidata». Nell'attesa di motivazioni ufficiali da parte del Campidoglio, le tesi a sostegno della sostituzione del manager sono due e ben saldate tra loro. L'inaugurazione frettolosa della B1 e i gravi disagi agli utenti sono stati oggetto addirittura di una verifica esterna da parte di "saggi" nominati dal sindaco.

La relazione degli stessi è pronta da almeno un mese ma nessuno, a parte i saggi e il sindaco, sembrano averne conto. Dalla decisione di invitare alla porta l'ad Atac Tosti, il dubbio che in questa sia indicato proprio lui quale responsabile è quanto meno scontato.

Da ultimo, la determina dirigenziale di fine agosto che affida a esterni il servizio di trasporto per un milione di chilometri (in gran parte per supplire al cambiamento del trasporto di superficie legato alla B1.

Ancora, le indiscrezioni stampa che volevano la nascita di una macrostruttura in Atac realizzata all'insaputa del sindaco e, secondo alcuni, frutto dell'accordo trasversale tra l'assessore Aurigemma, il direttore generale Cassano (considerato di area Pd) e appunto Tosti. Se a questo poi si aggiunge la faida in corso tra la corrente di Tajani e gli ex An e che Aurigemma si sarebbe avvicinato al primo, ecco che le tesi (quella "tecnica" e quella politica) coincidono.

Il querelle non convince però la politica, il segretario romano dell'Udc Cozzoli parla del capitolo più buio del governo Alemanno, mentre il consigliere Pdl, Ugo Cassone chiede chiarezza, a 360 gradi.


Via l'ad Tosti, per lui pronta la vicepresidenza di "Roma Capitale investments foundation"

Non resta a lungo disoccupato Carlo Tosti, l'amministratore delegato di Atac uscente e durato in carica solo 15 mesi. Mentre manca solo l'ufficialità dell'esonero dal vertice dell'azienda che gestisce autobus e metro della Capitale, era già arrivata per lui a stretto giro una nuova nomina, quella a vicepresidente della "Roma Capitale investments foundation" avvenuta lunedì scorso nel primo consiglio di amminstrazione della fondazione.

La fondazione, che è stata costituita lo scorso 26 luglio in Campidoglio, ha come "scopo principale - si legge sul sito - la creazione di collaborazioni fra settore pubblico e privato per la promozione, l'organizzazione, il finanziamento e lo sviluppo di progetti d'investimento volti a dare nuova vita alla Città Eterna". Fra soci fondatori appaiono Atac, Poste Italiane, Agenzia Spaziale Italiana, Associazione Italia-Cina, Bunkersec Corp., Esri Italia, Etica Solar, Partecipazioni spa, Skyset, Spoleto Credito e Servizi, Valore Impresa. A presiedere il nuovo ente è stato chiamato Giorgio Heller, delegato del sindaco Alemanno per i rapporti con le aziende di tecnologia, energia e ambiente; mentre suo vice sarà appunto l'ad di Atac.

Nel frattempo si attende l'ufficializzazione dell'avvicendamento al vertice dell'Atac, a sostituire l'uscente Tosti sarà probabilmente Albino Ruberti, attuale ad di Zètema, azienda che gestisce le mostre e gli eventi culturali e turistici della Capitale e che sarebbe prossima alla liquidazione.

Da: http://www.repubblica.it/
 
Ruberti all'Atac "Accetto a tre condizioni"
 
Appena è tornato da Londra, dove era in viaggio, Alemanno lo ha convocato nel suo studio con vista sui Fori. Un'ora di colloquio con l'ad di Atac Tosti, a tratti duro, a tratti morbido, molti ringraziamenti per il suo lavoro. Alla fine un comunicato: "Il confronto sul futuro dell'azienda proseguirà". Dunque l'amministratore delegato nominato appena quindici mesi fa resiste alla richiesta di dimissioni. Ma fino a quando? E questa mattina ci sarà la riunione del Cda della municipalizzata.

L'idea del sindaco è quella di nominare alla guida del trasporto pubblico romano l'ad di Zetema Albino Ruberti, il manager della Cultura, che ancora ieri, a tarda sera, ribadiva le sue condizioni: "Accetterò questa sfida, che è una bella prova, purché ci siano tre assicurazioni, che sia un incarico tecnico, manageriale e con un consenso di tutte le forze politiche. Non telefono a nessuno, non faccio la questua. Sono sereno, aspetto. Se arriva una chiamata con queste caratteristiche va bene".

E intanto si scopre il velo su un'operazione complicata, che soprattutto ha creato molta bufera nel Pdl. L'avance dopo un evento: "Saresti disponibile?". Poi un altro passo più deciso, a cui è seguito un "sì" condizionato. "Stai sicuro" fu la risposta "è una scelta manageriale". E così la promessa di una "valutazione". Ma sostanzialmente un via libera.

Due le preoccupazioni di Ruberti. La prima: non passare per un "fedelissimo" di Alemanno, ma come un tecnico. La seconda: non cadere nel gioco delle correnti del Pdl, dove si sguainano le spade. I colonnelli Rampelli e Augello sono contrari al tiro di dadi di Alemanno, Piso e Aracri schierati nettamente per il loro candidato Sciarra. E lo stesso coordinatore Piso interessato a far guidare lo strategico "servizio acquisti" a un suo uomo, Gianluca Ponzio, mentre l'assessore Aurigemma, tenuto a lungo all'oscuro di tutto, si muove perché a Cassano, direttore generale, non vengano tolte deleghe e spicchi di potere.

La mossa del cavallo che dovrebbe portare Ruberti sulla poltrona di ad dell'Atac sarebbe il quarto cambio al vertice in quattro anni, dopo la tempesta che si è abbattuta sull'azienda per lo scandalo di Parentopoli. Ma, negli ultimi mesi, alle assunzioni teleguidate si era aggiunto un altro smacco: le numerose interruzioni del servizio della metro B1, appena inaugurata. Una beffa che il sindaco non ha mai digerito. E il Pd? In fibrillazione. Qualcuno mormora che forse il segnale indiretto di un ok all'operazione sia arrivato. Per il resto bocche cucite. Infine Onorato, capogruppo dell'Udc: "Alemanno cambia per la quarta volta l'amministratore delegato di Atac e l'azienda rischia il fallimento: per evitarlo ormai con il bilancio chiuso ogni anno con oltre 150 milioni di debito serve un miracolo".

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