Altre considerazioni sulle foto...

Arncora a parlare di NoFoto - Chissà poi perché quelli che fanno più storie sono quelli che spesso funzionano peggio - direi anzi che l'appassionato che porta acqua al mondo bistrattato dei treni - presso le Ferrovie della Calabria invece se vedono incuriosito ti spalancano le porte - l'argomento è piaciuto ed ecco uno spaccato dal resto dello stivale ed oltre. Ringrazio per il contributo Andrea e consiglio vivamente il blog Orizzonti sfocati.


 
 
In paesi come la Germania, la Svizzera, l'Austria, le foto sono non sono solo tollerate, ma spesso gradite. I macchinisti che incrociano un appassionato che fotografa il treno in transito si mettono in posa e/o salutano, e sono sempre ben disposti a farsi ritrarre in foto.

In Italia non ho ancora ben capito come funziona, se oltre al Regio Decreto poi quello che vincola e realmente faccia fede siano i vari regolamenti delle singole amministrazioni ferroviarie. In casa FS sono molto restrittivi, a me ogni tanto qualcuno ha rotto le scatole (qualcuno invece ha bellamente lasciato correre, occupandosi di cose più serie); nella ex Met.ro oggi ATAC Roma - Civita Castellana - Viterbo invece sono peggio delle FS, se ti vedono gironzolare con una macchinetta fotografica ti fanno certe paternali...

Presso le Ferrovie della Calabria invece se vedono che sei incuriosito al loro lavoro ti spalancano le porte del paradiso ... depositi, riprese in cabina, ti fanno fare di tutto e ti allietano con chiacchiere e aneddoti.

Quello che ho potuto riscontrare è, per restare alle nostre ferrovie nazionali, che l'atteggiamento si è inasprito quando ha iniziato a circolare il timore di eventuali atti terroristici, anche se poi paradossalmente si è finito per produrre l'effetto contrario; nella piccola stazione sperduta, se presenziata, magari ti rompono le scatole, sebbene sia di tutta evidenza che sia tutto facilmente sotto controllo, nella grande stazione, complice il grande traffico e gli spazi estesi a perdita d'occhio, e che teoricamente risulterebbero obiettivi molto più sensibili, volendo potresti fare il bello e il cattivo tempo.

Francamente mi sembra tutto molto sciocco. Con le tecnologie attuali non si ha certo bisogno di andare in stazione con la fotocamera a fotografare poi chissà cosa, se uno avesse cattive intenzioni.
 
Direi anzi che l'appassionato che, nel coltivare la sua passione, porta acqua al mondo bistrattato dei treni, sia quanto di più auspicabile possibile. C'è gente che si fa decine centinaia di chilometri per farsi un giro su dette linee dove normalmente circolano quattro gatti spelacchiati in croce, diffondendo le peculiarità di certi tracciati; e se fotografano un treno in transito non vedo proprio che danno facciano.
 
Chissà poi perché quelli che fanno più storie sono quelli che spesso funzionano peggio, al di sotto di moderni standard di servizio, ed evidentemente hanno la coda di paglia molto, ma molto, lunga.

Posta un commento

0 Commenti